venerdì 17 ottobre 2008

Bricomagia per tutti - Il calamaio

"Buongiorno a tutti!" esclamo' MagaGabe entrando nell'aula luminosa di
Bricomagia. I banchi erano piu' spaziosi dei normali banchi, e ognuno aveva
una scanalatura nella parte alta dove erano infilati vari strumenti:
forbici, scalpelli, matite... e c'era ovviamente un piccolo porta-bacchetta
in ogni banco.
"Buongiorno, " risposero gli studenti, molti dei quali ancora intenti a
scegliere il banco dove mettersi.

Gabe attese che tutti fossero seduti e attenti e indico' l'oggetto che era
gia' presente sulla cattedra: "Oggi vi mostrero' come realizzare un
calamaio," disse.
Un paio di primini aprirono la bocca perplessi.
"Un calamaio," puntualizzo' Gabe, "che non si esaurisce mai e che - forse -
non potra' mai essere rovesciato!"
I primini adesso erano sorpresi e quasi si spaventarono quando davanti a
loro comparve dal nulla una massa informe.

"La maggior parte di voi conosce gia' questa particolare terracotta,"
comincio' la maga. "Ma per voi che siete qui per la prima volta diro' che
questa pasta e', come spesso accade nella bricomagia, in grado di assorbire
il vostro potere magico per trasformarsi. "
"Poloc, globit, o molghik..." sussurro' tra se' e se' Angmar.
"Esattamente! " annui' Gabe. "Sono alcuni dei nomi con cui i maghi chiamano
questa pasta una volta trasformata, ma a me piace chiamarla... " si
interruppe e fisso' il ragazzo norvegese negli occhi, attendendo.
Angmar si senti' un po' a disagio, ora che tutti lo guardavano, ma rispose
senza esitare: "Ilfagru."
"Bravissimo! Che sta per..." Gabe fisso' Alrune.
La ragazza apri' la bocca ma poi la richiuse, scuotendo la testa.
"Il fatato grumo," disse Gabe, senza smettere di sorridere.
Agito' una mano, come se tutte quelle parole non fossero importanti. "La
terracotta riesce ad anticipare i vostri movimenti, leggendo nel vostro
cuore," disse riprendendo a spiegare. "Lo fa anche con i babbani, ma solo i
maghi possono accorgersene! "
La maga poso' le mani sulla massa informe che era comparsa anche sulla
cattedra e questa sembro' morbidissima sotto le sue dita. In realta' i piu'
attenti (soprattutto se seduti nelle prime file) notarono che la terracotta
non veniva quasi toccata dalla maga, che ne sfiorava soltanto la superficie.
"Quando manipolate ilfragru dovete pensare alla forma che volete dargli, ma
anche all'emozione che accompagnera' l'oggetto quando lo userete. Nel caso
della creazione di un calamaio l'emozione puo' essere quella che vi da' il
rumore del pennino che vi si intinge, o il fluire dell'inchiostro mentre
scrivete... o quello che provate quando le parole vi escono dalla mente e
compaiono sul foglio di pergamena... "
Gabe stacco' le mani dalla forma, e la terracotta aveva gia' assunto una
rozza forma che ricordava un piatto rettangolare su cui erano posati due
cilindri, uno stretto e alto e uno tozzo e basso.
La maga fece correre lo sguardo sugli studenti. "Come vedete la forma rozza
si ottiene piuttosto facilmente, e questa e' la prima fase della
manipolazione, quando ilfagru assorbe la vostra energia magica."

I ragazzi degli anni superiori avevano gia' cominciato a lavorare, dando
forma alle proprie emozioni, mentre alcuni dei maghi piu' piccoli esitavano.
MagaGabe non fermo' i primi, ne' fece fretta ai secondi.
"Una volta che la terracotta vi ha... diciamo... conosciuti e ha percepito
la vostra magia, potrete guidarla nella seconda fase della manipolazione. "
Si avvicino' di nuovo alla forma sulla cattedra e torno' a sfiorarla con la
punta delle dita. "Dovrete fare molta attenzione, perche' e' in questa fase
che si creano i dettagli, lo stile che volete dare al vostro oggetto..."
per qualche secondo rimase in silenzio mentre un calamaio prendeva forma.
Il piatto stava prendendo la forma di una sezione di corteccia d'albero,
con le zigrinature tipiche di una corteccia antica e raggrinzita. L'alto
cilindro sembrava sempre di piu' una calla svasata ed elegante, mentre il
cilindro piu' basso assomigliava a un frutto, che poteva essere una mela o
un arancio. Gabe sorrise. "...a me piacciono le forme della natura, come
vedete, e il mio calamaio le ricordera', ma voi potete desiderare qualsiasi
altra forma. Se la vostra magia sara' incanalata a dovere, la terracotta vi
anticipera' nei desideri e vedrete crescere le forme che volete ancor prima
di manipolarle. "

In classe scesero altri secondi di silenzio. Due studenti del settimo anno
avevano quasi finito, mentre gli altri tentennavano, alcuni incerti se
cominciare a manipolare ilfagru o aspettare la fine della spiegazione.
"Una volta che avrete terminato la manipolazione passeremo
all'incantesimo. " Gabe stacco' le mani dal suo calamaio ormai completo (con
il 'frutto' che ora sembrava decisamente una melagrana) e fisso' gli
studenti. Vide che alcuni dei primini non avevano ancora fatto nulla e li
rassicuro' con un sorriso: "Non vi preoccupate, aspettero' che abbiate
finito prima di dirvi l'incantesimo. "

Nei minuti successivi, tutti gli studenti lavorarono (o tentarono di
lavorare) la terracotta magica, e Gabe rispiego' alcune volte i concetti
base a chi non era sicuro di aver capito.
Quando tutti ebbero finito (anche se con risultati diversi e gradi di
perfezione che andavano da oggetti cosi' perfetti da sembrare reali a
oggetti che solo con un grande sforzo di fantasia si poteva chiamarli
calamai) MagaGabe torno' alla cattedra afferrando la bacchetta dalla manica.
"Terza fase bricomagica. L'incantesimo, " disse. "O meglio, gli incantesimi,
perche' oggi sono due. Uno per il calamaio, uno per la base." Avvicino' la
punta della bacchetta alla 'corteccia' e disse ad alta voce: "Te Tua Nox
Divide".
La base del calamaio tremo' appena e poi rimase immobile.
"Con questo incantesimo si rende infrangibile ilfagru e quindi la base del
calamaio, che non dovrebbe mai poter essere rovesciato.. ." Gabe si volto'
verso la classe con un sorrisetto. "Non mi e' mai riuscito bene, ma non ho
mai saputo se dipende da me o dall'incantesimo che e' sbagliato... Insomma,
non prendetelo per
buono al cento per cento!"
Molti in classe risero divertiti.
"Quello per il calamaio pero' funziona benissimo, e da anni io non ho
bisogno di ricompare l'inchiostro, quindi fate attenzione.. ." Gabe punto'
la bacchetta sulla 'melagrana' e disse: "Umquam Repleo".

"Ma... non c'e' inchiostro!" protesto' qualcuno dalla prima fila di banchi,
vedendo che nel calamaio di Gabe non era comparso alcun liquido.
MagaGabe si volto' di nuovo verso gli studenti, riponendo la bacchetta. "Ho
detto che serve a non 'ricomprare' l'inchiostro, ma la prima volta ce lo
dovete mettere!"
Gli studenti cominciarono a provare gli incantesimi sui rispettivi calamai...

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Prima lezione di MagaGabe!
E mi sembra giusto aver iniziato con una delle cose indispensabili a un
mago: un calamaio dove intingere la penna per scrivere sulle pergamene. :-)
Compiti? Cerrrrto!
E non solo uno... bensi' due (o quasi)!

Il primo, piu' semplice, e' quello di descrivere il calamaio che il vostro
personaggio crea.

Il secondo e' riservato a quelli che... avranno voglia di fare davvero del
bricolage nei prossimi mesi (usando magari del semplice DAS al posto della
terracotta): realizzare il calamaio! E poi mettere una foto su Yahoo (o
mandarmela in privato se non potete accedere al gruppo) con voi che tenete
in mano la vostra opera!

La scadenza del compito e' l'11 gennaio prossimo.
Pubblicato da Casa Tassorosso alle 05:42 |  
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