martedì 25 novembre 2008

Difesa contro le Arti Oscure - classi unite

Il professore entro' in aula e senza dire una parola si sedette alla
cattedra. Non portava mai con se' i libri di testo, ma per quel
giorno, per quella lezione in particolare, fece un'eccezione. Sistemo'
il volume sulla cattedra ma, prima di aprirlo, rivolse alla classe un
sorriso emblematico.
Nel mentre, Blu, il suo strano
famiglio, lo aveva seguito fin dentro l'aula, zampettando prima sulla
parete di fondo, poi arrampicandosi fino al soffitto. Da quel punto aveva un'ottima visuale del
Circle, a cui era ovviamente costretto a badare se voleva che non si
facesse del male. Perche' Blu sapeva che senza di lui quel mago
sprovveduto si sarebbe cacciato di sicuro nei guai. Era capitato in
passato e sarebbe capitato di nuovo in futuro, per questo doveva
tenere sempre gli occhi aperti, ed essere sempre pronto a mostrare le
zanne e a sfoderare gli artigli retrattili di tutte e sei le zampe.

Il Preside si schiari' la voce e comincio' l'appello. Finite le
formalita' prese il libro di testo, lesse a mente alcune righe poi
torno' a rivolgersi alla classe: "Allora, ragazzi, chi di voi sa
cos'e' la fattura Orcovolante? "

Molti degli studenti strabuzzarono gli occhi per lo stupore, altri
parlottarono a bassa voce mentre altri ancora rimasero in assoluto
silenzio.
"L'Orcovolante! ?" azzardo' Plush.
"Esattamente! "
Il Tassorosso, in evidente imbarazzo, sorrise rivolto al suo compagno di banco per cercarne la
complicita': "Beh, prof.... l'Orcovolante e' ...."
di nuovo si scambio' sorrisi complici coi compagni.
"Su, Plush, non essere cosi' timido, dimmi: cos'e' esattamente questa
fattura?"
"E' un incantesimo divertente, prof!"
"Vero!" ammise il preside.
Serghjej attese paziente che il Tasso proseguisse nella spiegazione,
ma per il ragazzo, invece, quella risposta sembrava piu' che
soddisfacente. Era chiaro che non avrebbe detto altro.
"Ok," provo' di nuovo l'insegnante "chi sa dirmi qualcosa di piu'?"
Vindica fece per parlare ma Elianta l'anticipo': "E' una fattura
davvero disgustosa, che certo ha il perche'... pero'."
Il preside sorrise: "Pero'?"
Elianta provo' a difendere la sua posizione in maniera che il suo
disgusto non sembrasse una debolezza, ma piu' che altro assumesse le
sembianze di puro stile.
Nel mentre Vindica approfitto' dell'esitazione per rispondere: "Anche
se disgustosa e' una fattura difficile... molto difficile e utile."
Alrune, dal fondo dell'aula, sbuffo'. Finarfin che le era seduto di
fianco cerco' di consolarla.
"Su, Alrune, rendici partecipi del tuo malumore." la incito' il
preside che quel giorno sembrava particolarmente allegro.
"Niente, prof! Lei mi conosce: io sono sempre di cattivo umore ed oggi
non fa eccezione."
"Sai fare la fattura Orcovolante? " le domando' il preside senza
battere ciglio.
"Non e' il petrificus, Prof!" rispose la Corvonero quasi
scandalizzata.
"Per fortuna, aggiungerei. .. Allora? Vuoi venire qui a mostrarci come
si fa?"
"No, grazie passo... per questa volta."
Il preside fece per rivolgersi ad Elianta, ma la Serpeverde di stava
gia' alzando per procedere alla dimostrazione. Da quando era
assistente di Difesa, sapeva che prima o poi qualcosa del genere le
sarebbe toccato.
"Allora," fece il Circle rivolto al resto della classe "chi vuole far
coppia con la signorina Padfoot per questa dimostrazione? "
Come era certo che sarebbe accaduto, nessuno si presento' come
volontario, neanche Tiffany che era tra le piu' volenterose.
"Vorra' dire che dovro' chiamare qualcuno io."
Serghjej guardo' negli occhi i ragazzi, uno dopo l'altro.
"Mercy, vieni tu. Rompiamo subito il ghiaccio sin da questa prima
lezione!"
Poi, il preside, si rivolse al resto della classe: "Su ragazzi!
mettetevi a coppie e cominciate ad allenarvi."

______

Il compito consiste nello spiegare cosa fa esattamente questa
fattura, nel trovare anche il nome inglese e nel raccontare
brevemente come lo avete eseguito.
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venerdì 17 ottobre 2008

Gastonomia Fatata - Anno III - Lezione 1 - Cibo e colori

Gli studenti del terzo anno si disposero ordinatamente nelle loro postazioni.
Rosafragola sfoggiava un completino dei colori dell'iride.
"Benvenuti!" sorrise alla classe
"Oggi faremo una lezione solo teorica."
Dalla classe si alzò un borbottio deluso, il sorriso della professoressa si ampliò
"Vedrete non sarà così noioso! Oggi parliamo di cibo e colori! Forse non ci avete mai pensato ma l'occhio vuole la sua parte ed è una parte molto importante. Nella presentazione di un piatto o di un alimento l'apperenza è importante e i colori sono una componente importantissima. Io mi diverto molto a scegliere il servizio di piatti del colore che si abbini o faccia risaltare il cibo che deve contenere. In estate i prodotti alimentari hanno colori carichi (blu delle susine, rosso di ciliege, pomodori e pesche, giallo carico delle albicocche), e sono ricchi di acque e sali minerali che consentono di mantenere la tonicità e resistere alle insidie del caldo . In primavera invece prevalgono i colori verdi che aiutano il cambiamento di stagione, stimolando l’organismo reso torpido dal lungo inverno.
Ogni colore ha delle sue caratteristiche. Le ho riassunte sulla lavagna."
Infatti alle spalle di Rosafragola comparirono una serie di scritte, ognuna del colore di cui trattava.
Il rosso è il colore che stimola l’appetito ed è la tinta preferita dalle persone dinamiche e coraggiose.
Troppo rosso però (vino?) può creare stati di ansia e di agitazione. Ad esempio apparecchiare la tavola in rosso consente di digerire ed assimilare meglio il cibo.
"Fra i frutti rossi ci sono le fragole, le ciliegie, anche il pompelmo rosa, fra le verdure, il pomodoro è il più famoso." commenta l'hobbit.
Il giallo-arancio è il colore preferito dai golosi e trasmette anche energia. Tuorlo d’uovo e miele sono i due capisaldi di questa interpretazione, corroborata da esperienze e convinzioni che affondano le proprie radici nella notte dei tempi.
"Arance, cachi, limoni, pasta."
Il verde è il colore della serenità e della natura. Se si mangia con troppa voracità e troppo in fretta il verde aiuterà a rallentare la velocità di assunzione dei pasti. Ed è anche un colore rigenerante che trasmette tranquillità: va quindi evitato quando si ha bisogno di caricarsi.
"Prezzemolo, basilico, kiwi, insalata."
Il blu ed il viola sono le tinte dell’equilibrio: gli alimenti che li contengono sono considerati i migliori antidoti alla fame nervosa. Mirtilli, susine e uva donano calma e sono ricchi di preziosi antiossidanti.
Molto indicati per chi vuole dimagrire.
"Il violetto intenso dei mirtilli, ma anche delle melanzane, dell'uva nera e delle cipolle rosse."
Il bianco: cibi simbolo sono riso e latte. Favorisce la concentrazione, aiuta a disintossicarsi ed è l’emblema del candore e dell’eleganza.
"Cipolle, aglio, alcuni funghi."
Il nero stimola l’eros e crea mistero: alimento simbolo è il cioccolato che vanta legioni di estimatori ma crea forti dipendenze.
"La cioccolata!"
Finita la spiegazione dei colori la lezione volge al termine.
"Come compito.." inizia Rosafragola, e si sente un borbottio contrariato, lezione teorica e pure un compito!
"...vorrei che mi portaste una breve relazione sui cibi e i colori della vostra casa, le loro relazioni e le similitudini con le caratteristiche delle case. Per chi vuole un voto in più potrebbe proporre una ricetta. La prossima lezione la impiegheremo a provare le ricette che avrete proposto. Buona giornata!"

Scadenza del compito, sempre fine anno scolastico

...-***-...
Rosafragola Risoallegro
Hobbit di Rompinoia
Insegnante di Gastronomia Fatata
Cuoca alla Locanda del Gatto Goloso
Tassorosso
............ ......... ......
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Gastonomia Fatata - Anno II - Lezione 2 - Torta d'autunno

I ragazzi del secondo anno entrarono chiacchierando nell'aula, e si accomodarono alle piccole postazioni da cucina.
Rosafragola era già pronta dietro alla cattedra, in un completo giallo e arancio molto estivo. Alle sue spalle compariva scritta sulla lavagna una ricetta: "Crostata d'autunno"
"Benvenuti!" Sorrise gioconda alla classe.
"Io sono Rosafragola e sono qui per insegnarvi Gastronomia Fatata. Penso che abbiate una base della materia quindi pensavo di partire con una ricetta un po' più complicata!"
Alcuni borbottii accompagnarono questa affermazione.
Il sorriso di rosafragola si fece più luminoso:
"Sono sicura che sarete bravissimi! E comunque sono qui per aiutarvi!Visto l'arrivo dell'autunno ho pensato ad una ricetta con l'uva. Ora vi pregherei di prestare attenzione mentre analizziamo gli ingredienti.
Per fare la pasta, le cui proprietà magiche dirò dopo:
150 gr di farina di grano notturno, questo tipo di grano vine raccolto di notte, dopo una luna piena, in questo modo le spighe mantengono in loro i raggi lunari. I mulini che macinano questo grano lavorano anch'essi solo di notte, evitando che si disperdano le sue proprietà. Come notate è particolarmente bianca e brillante, se vi capita di vederla di notte noterete che brilla al buio. Le sue proprietà sono quindi legate alla notte e alla Luna, dona quindi calma e serenità. Se però si usa la farina della notte nera, il cui grano è raccolto in una notte di luna nuova, questa avrà proprietà oscure, come quelle di procurare incubi o insonnia, nei casi peggiori allucinazioni terribili anche durante il giorno. Naturalmente questo ultimo tipo di farina è illegale."
Compiaciuta Rosafragola notò che gli studenti prendevano diligentemente appunti.
"40 gr di gocce di Persilia (Mandorle) tritate, le mandorle vanno tritate con un coltello dalla lama affilata e d'argento.
80 gr di pasta dorata (burro) come notate useremo quella dal colore più pallido, questo perchè le sue proprietà non annullino quelle della farina.
60 gr di anima di barbabietola (zucchero), le barbabietole crescono sottoterra, nel caldo del grembo di Madre Terra. L'anima di barbabietola ha quindi la proprietà di creare calore e dare un senso di sicurezza e quindi di gioia.
1 tuorlo d'uovo, l'uovo è simbolo di vita, e si allea molto bene con il seso di calore familiare che dà l'anima di barbabietola.
Scorza di limone, e un pizzico di sale, che servono solo per il sapore!"
I ragazzi scrivevano con impegno.
"In conclusione si può dedurre dagli ingredienti usati le caratteristiche che avrà la pasta. Dovete ricordarvi, quando cucinate, che non basta amalgamare gli ingredienti in base al sapore, ma anche in base alle loro proprietà magiche, se usate ingredienti che danno euforia, state attenti a dosarli per non trasformare l'euforia in pazzia, quindi andranno bilanciati con ingredienti che danno calma. E viceversa, per non far sì che la calma sfoci in apatia. Penso che questa abilità nel dosare gli ingredienti avvicini la mia materia a pozioni."
"Questa pasta ha dosi prevalentemente calmanti, con una dose di limone, tuorlo d'uovo che ne temperano l'effetto. Ora prepareremo un crema, che presenterà gli stessi effetti, avremo quindi alla fine una crostata con effetti rilassanti e che creano una sorta di calore fra le persone, favorendo una conversazione pacata."
"Per la crema useremo 40 gr di farina notturna, 4 tuorli d'uovo, 4 cucchiai di anima di barbabietola, e 3 dl di vino bianco secco di una qualità con caratteristiche non troppo euforiche."
"Per ultimo dobbiamo scegliere la frutta da porvi sopra, come vi ho già accennato prima usiamo l'uva, sia bianca, con proprietà più riposanti, sia rossa, che dà quel tocco di vivacità per mantenere viva la conversazione! Io vi propongo di aggiungere anche le lacrime di ficus (fichi) che, essendo molto doci, rendono le persone più propense a confidarsi, le addolcisce!"
"Passiamo alla realizzazione. Create una fontana con la farina ben setacciata, basta passarla in un colino a fori sottili, aggiungete i tuorli e la crema dorata ammorbidita a temperatura ambiente, amalgamate e aggiungete le gocce di Persilia, l'anima di barbabietola, la scorza di limone grattugiata e il sale." mentre parlava eseguiva con abilità le operazioni, una volta ottenuta una pasta dorata iniziò a girare per la classe, dando suggerimenti e aiutando gli studenti più in difficoltà.
"Ora che tutti abbiamo la nostra pasta la lasciamo riposare nella cella frigo del vostro banco, quella sotto a sinistra. Bene dovrebbe riposare mezz'ora, ma noi non abbiamo tempo quindi useremo un piccolo incantesimo "mezzatempo" che serve a dimezzare il tempo di preparazione di un impasto. Ora provate!"
I risultati furono dei più disparati, paste che esplodevano, altre che si gonfiavano all'inverosimile, una addirittura iniziò a ballare!
Messo ordine, Rosafragola passò alla spiegazione della crema:
"Unite i tuorli con l'anima di barbabietola, e con l'incantesimo "spumos" girando la bachetta in senso orario, mi raccomando, e sempre in senso orario, per il numero di volte che ritenete necessario, penso che tre e un pizzico siano sufficenti"
Naturalmente anche questa volta i risultati furono fra i più bizzarri, ma con un po' di pratica e qualche aiuto tutti ottennero una crema spumosa.
"Ora aggiungete la farina setacciandola e il vino che avrete appena appena scaldato, senza portarlo ad ebollizione. Ora mettetelo sul fuoco a temperatura media e fate bollire due minuti mescolando."
"Mentre la crema raffredda, prendiamo la pasta e ne facciamo una sfoglia un po' grossa, che poi mettiamo un una tortiera, prendete quella di diametro 26, e bucherelliamola con i rebbi di una forchetta. Va cotta in forno caldo 200° per venti minuti. Ma anche in questo caso vi insegno un trucco per una cottura veloce, dovete muovere la bacchetta orizzontale sopra la tortiera e pronunciare l'incantesimo "cuoci200per20" "
E subito per l'aula si sentì il profumo della pasta cotta.
"Ricordate che il primo numero sono i gradi e il secondo i minuti! Una volta cotta, mettiamo la crema e farciamo con uva e fichi, poi ricopriamo tutto con un po' di gelatina."
Le fasi finali della preparazione videro la professoressa impegnata a curare bruciature e al profumo delle torte cotte correntamente si univa quello delle paste bruciate.
Alla fine, chi più chi meno, tutti avevano la loro torta.
"Potete tenere il dolce e dividerlo coi vostri amici per una chiacchierata tranquilla, il compito per la prossima volta è quello di elencarmi almeno cinque tipi fra uve e fichi e le loro proprietà magiche, sarebbe anche interessante, ma è facoltativo, che analizzaste le proprietà magiche che assumerebbe la nostra torta con le uve e i fichi che troverete."

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E così è a posto anche il secondo anno!
Cinque in tutto, inventate inventate inventate!!
Scadenza fine anno scolastico.

...-***-...
Rosafragola Risoallegro
Tassorosso
Insegnante Gastronomia Fatata
Cuoca della Locanda del Gatto Goloso
Hobbit di Rompinoia
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Gastonomia Fatata - Anno I - Lezione 1 - Il Pane del Sole

L'aula di gastronomia ha una piccola predella con sopra un tavolo e gli accessori da cucina su misura per una hobbit, i banchi, ampi e dotati di tutti gli arnesi per cucinare, sono disposti a semicerchio davanti a lei.

Lezione alla classe I

Gli studenti entrarono entusiasti, Gastronomia Fatata sapeva di buono solo dal nome, poi una materia pratica, con poche chiacchere e in cui si mangia!
Rosafragola era già dietro alla cattedra con un completino rosso e bianco e un grembiulino delizioso dello stesso colore dei suoi capelli.
Accolse ogni studente con un sorriso e un cenno del capo.
Una volta che erano tutti sistemati si rivolse loro:
"Benvenuti! Io sono Rosafragola Risoallegro di Rompinoia. Quest'anno tratteremo delle basi della Gastronomia, gli ingredienti principali, le basi per torte e pani e poi proveremo qualche piatto semplice."
L'insegnante sorrise, un sorriso caldo, intenso, accompagnato da un gran brillio dei grandi occhi verdi.
"Il cibo è un elemento fondamentale della nostra vita, ci dà forza, energia ma anche piacere nel farlo e assaggiarlo. Spero che dalle mie lezioni imparerete che un piatto preparato con impegno e amore è più gustoso da mangiare sia per chi l'ha fatto che per chi lo riceve. Il cibo è sinonimo di aggregazione, il piacere di gustare qualcosa insieme ad amici e cari è impagabile, sopratutto se gustoso.
Oggi partiamo con un pane classico, molto amato e che si accompagna bene con il salato ma che è intrigante anche con il dolce."
Così dicendo Rosa si volse verso la lavagna che gli era alle spalle, con una mossa della bacchetta fece apparire una serie di ingredienti.

Pane del sole (Piadina o Piada)
Farina 500 g
Crema di neve 100 g (strutto)
Latte lunare 250-280 g (va bene quello normale)
Sale 2 cucchiaini
Lievito 1 bustina
Bicarbonato 1 pizzico

Voltandosi verso la classe continuò la spiegazione:
"Il pane del sole tipicamente è piatto e tondo, di una colorazione dorata, caratteristiche da cui deriva il nome. E' originario della Romagna ma si trova in mille varianti in tutto il mondo. Le sue proprietà magiche sono di riempire subito lo stomaco, dando un senso di sazietà. Inoltre, se mangiato in compagnia facilita il dialogo e lo stare insieme. Questo se usiamo gli ingredienti base, naturalmente usando ingredienti più potenti si potranno ottenere effetti più specifici. Per esempio se la Crema di neve è ottenuta dal grasso di drago allora il pane del sole diventerà un utile mezzo per ottenere informazioni. Infatti chi ne mangia un po' trova irresistibile rispondere la verità quando gli viene posta una domanda, l'effetto dura pochi minuti dopo l'ingestione, e non è efficace per estorcere segreti profondamente immersi nell'animo di una persona."
"Ora esaminiamo un ingrediente per volta" così dicendo indicò la farina, i ragazzi presero appunti e, alcuni, afferrarono la ciotola che era sui loro banchi.
"Toccatela!" esortò l'insegnante.
Timindamente i ragazzini iniziarono a passarsi la farina fra le dita.
"E' molto fine, questa è farina speciale," proseguì la spiegazione Rosafragola
"Il grano è trattato con concimi magici speciali, percui risulta una spiga grande e dorata, i cui semi danno una farina fine e particolarmente nutriente.
Ora prendete la Crema di neve, solitamente viene ricavata dal grasso di maiale, animali che vengono nutriti con il grano del sole, lo stesso della farina, ne amplifica quindi le proprietà.
Poi abbiamo il latte lunare, munto nelle notti di luna piena, serve a mitigare l'effetto dei due ingredienti precedenti. La calma che danno gli ingredienti lunari serve a rendere gli effetti inebrianti degli ingredienti solari più mitigati senza che sfocino in un effetto ubriacatura! State quinti attenti a mettere la giusta quantità di latte!"
A questa frase vide molte espressioni perplesse.
"Anche il sale è un elemento solare, dato che al sole viene essiccato, ne basta poco.
Il lievito e il bicarbonato servono per rendere la ricetta più gustosa!"
Rosafragola aspettò che tutti avessero finito di scrivere poi proseguì:
"Passiamo alla preparazione: nella ciotola della farina unite il sale il lievito e il bicarbonato, e mischiate bene" mentre parlava eseguiva con maestria le sue indicazioni.
Poi iniziò a girare per la classe mentre gli scolari eseguivano questa elementare operazione, alcuni coprendosi fino alla punta dei capelli di farina!
Tornata alla cattedra, continò la spiegazione.
"Ora fate una fontana con la farina, ovvero rovesciatela sul tavolo in modo che formi una specie di monticello. Al centro poi formate un buco, deve venire una specie di vulcano." Dopo aver mostrato alla classe come fare, fece un giro per i banchi notando che i suoi studenti erano ogni momento più bianchi.
Ritornata alla sua postazione, proseguì:
"Ora pesate con molta cura il latte e la crema di neve, mi raccomando che le dosi siano giuste! Una volta fatto mettetele al centro della fontana."
Appena tutti ebbero finito, chi convinto chi meno, Rosafragola concluse:
"Ora amalgamate il tutto, con decisione ma delicatamente. "
Questa era la parte più divertente per i ragazzi che pastrocchiarono con l'impasto fino ad ottenere una bella palla dorata.
"Bene!" esclamò soddisfatta la piccola hobbit, "ora dividete l'impasto in cinque o sei sfere più piccole e poi stendetele col piccolo mattarello che avete a disposizione cercando di dargli una forma rotonda."
I pani del sole di Rosafragola erano perfettamente sferici e tutti alti uniformemente, quelli degli studenti virano verso l'ovale o forme molto bizzarre.
L'insegnante aveva seguito tutta la lavorazione con interesse dando piccoli consigli qua e là, Le piaceva vedere gli studenti tutti impiastricciati ma soddisfatti.
"Ora vi insegnerò qualche incantesimo molto utile!"
Così dicendo estrasse la bacchetta e la puntò verso il tavolo di lavoro:
"Raschius" e tutta la pasta rimasta attaccata al piano di lavoro in legno svanì
"Piastribus" e il piano diventò una piastra bollente.
Agli studenti ci vulle un po' di pratica e qualche prova, chi fece diventare il piano di pasta, chi fece comparire una lastra di ghiaccio! Un momento di paura si passò quando qualcuno fece incendiare il piano di lavoro!
Alla fine tutti riuscirono ad avere una bella piastra bollente davanti.
"Ora prendere i vostri pani e metteteli sulla piastra, ricordatevi di forarli coi rebbi di una forchetta. Dopo qualche minuto rivoltateli, non cucinateli troppo o diventeranno secchi!"
Le operazioni di cottura proseguirono senza troppi incidenti, Rosafragola si era fornita di una serie di unguenti e medicine contro tagli e bruciature dategli da Scintilla.
"Bene, bene" sorrise soddisfatta ad una classe imbiancata di farina "mi sembra che come prima lezione ce la siamo cavata bene! Potete portare con voi i vostri pani. Ma prima di salutarci: i compiti!"
Il mormorio di gioia all'idea di mangiare il pane del sole si trasformò in un brontolio.
Sulla lavagna comparirono altri ingredienti.
Olive verdi della sete
Olive nere della concentrazione
ciccioli parlantini
Rosmarino pizzicorino
Semi di girasole trotterelli.

"Questi ingredienti si possono unire al pane del sole, per la prossima volta vorrei che faceste una ricerca su uno di questi ingredienti, oppure che ne scoviate uno voi. Poi vorrei che mi portaste un pane del sole con l'ingrediente scelto fatto da voi. L'aula sarà sempre disponibile per due ore dopo la fine delle lezioni e ci sarà un elfo domestico che vi aiuterà. Se avete bisogno di chiarimenti, mi trovate nel mio ufficio."

************ ****

Per il compito:
inventate, liberamente, se poi l'ingrediente è riconducibile ad uno babbano magari possiamo inventare una piadina nuova! ^_^
Non c'è fretta per la consegna, facciamo entro fine anno.

Buon lavoro!

...-***-...
Rosafragola Risoallegro
Tassorosso
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Bricomagia per tutti - Il calamaio

"Buongiorno a tutti!" esclamo' MagaGabe entrando nell'aula luminosa di
Bricomagia. I banchi erano piu' spaziosi dei normali banchi, e ognuno aveva
una scanalatura nella parte alta dove erano infilati vari strumenti:
forbici, scalpelli, matite... e c'era ovviamente un piccolo porta-bacchetta
in ogni banco.
"Buongiorno, " risposero gli studenti, molti dei quali ancora intenti a
scegliere il banco dove mettersi.

Gabe attese che tutti fossero seduti e attenti e indico' l'oggetto che era
gia' presente sulla cattedra: "Oggi vi mostrero' come realizzare un
calamaio," disse.
Un paio di primini aprirono la bocca perplessi.
"Un calamaio," puntualizzo' Gabe, "che non si esaurisce mai e che - forse -
non potra' mai essere rovesciato!"
I primini adesso erano sorpresi e quasi si spaventarono quando davanti a
loro comparve dal nulla una massa informe.

"La maggior parte di voi conosce gia' questa particolare terracotta,"
comincio' la maga. "Ma per voi che siete qui per la prima volta diro' che
questa pasta e', come spesso accade nella bricomagia, in grado di assorbire
il vostro potere magico per trasformarsi. "
"Poloc, globit, o molghik..." sussurro' tra se' e se' Angmar.
"Esattamente! " annui' Gabe. "Sono alcuni dei nomi con cui i maghi chiamano
questa pasta una volta trasformata, ma a me piace chiamarla... " si
interruppe e fisso' il ragazzo norvegese negli occhi, attendendo.
Angmar si senti' un po' a disagio, ora che tutti lo guardavano, ma rispose
senza esitare: "Ilfagru."
"Bravissimo! Che sta per..." Gabe fisso' Alrune.
La ragazza apri' la bocca ma poi la richiuse, scuotendo la testa.
"Il fatato grumo," disse Gabe, senza smettere di sorridere.
Agito' una mano, come se tutte quelle parole non fossero importanti. "La
terracotta riesce ad anticipare i vostri movimenti, leggendo nel vostro
cuore," disse riprendendo a spiegare. "Lo fa anche con i babbani, ma solo i
maghi possono accorgersene! "
La maga poso' le mani sulla massa informe che era comparsa anche sulla
cattedra e questa sembro' morbidissima sotto le sue dita. In realta' i piu'
attenti (soprattutto se seduti nelle prime file) notarono che la terracotta
non veniva quasi toccata dalla maga, che ne sfiorava soltanto la superficie.
"Quando manipolate ilfragru dovete pensare alla forma che volete dargli, ma
anche all'emozione che accompagnera' l'oggetto quando lo userete. Nel caso
della creazione di un calamaio l'emozione puo' essere quella che vi da' il
rumore del pennino che vi si intinge, o il fluire dell'inchiostro mentre
scrivete... o quello che provate quando le parole vi escono dalla mente e
compaiono sul foglio di pergamena... "
Gabe stacco' le mani dalla forma, e la terracotta aveva gia' assunto una
rozza forma che ricordava un piatto rettangolare su cui erano posati due
cilindri, uno stretto e alto e uno tozzo e basso.
La maga fece correre lo sguardo sugli studenti. "Come vedete la forma rozza
si ottiene piuttosto facilmente, e questa e' la prima fase della
manipolazione, quando ilfagru assorbe la vostra energia magica."

I ragazzi degli anni superiori avevano gia' cominciato a lavorare, dando
forma alle proprie emozioni, mentre alcuni dei maghi piu' piccoli esitavano.
MagaGabe non fermo' i primi, ne' fece fretta ai secondi.
"Una volta che la terracotta vi ha... diciamo... conosciuti e ha percepito
la vostra magia, potrete guidarla nella seconda fase della manipolazione. "
Si avvicino' di nuovo alla forma sulla cattedra e torno' a sfiorarla con la
punta delle dita. "Dovrete fare molta attenzione, perche' e' in questa fase
che si creano i dettagli, lo stile che volete dare al vostro oggetto..."
per qualche secondo rimase in silenzio mentre un calamaio prendeva forma.
Il piatto stava prendendo la forma di una sezione di corteccia d'albero,
con le zigrinature tipiche di una corteccia antica e raggrinzita. L'alto
cilindro sembrava sempre di piu' una calla svasata ed elegante, mentre il
cilindro piu' basso assomigliava a un frutto, che poteva essere una mela o
un arancio. Gabe sorrise. "...a me piacciono le forme della natura, come
vedete, e il mio calamaio le ricordera', ma voi potete desiderare qualsiasi
altra forma. Se la vostra magia sara' incanalata a dovere, la terracotta vi
anticipera' nei desideri e vedrete crescere le forme che volete ancor prima
di manipolarle. "

In classe scesero altri secondi di silenzio. Due studenti del settimo anno
avevano quasi finito, mentre gli altri tentennavano, alcuni incerti se
cominciare a manipolare ilfagru o aspettare la fine della spiegazione.
"Una volta che avrete terminato la manipolazione passeremo
all'incantesimo. " Gabe stacco' le mani dal suo calamaio ormai completo (con
il 'frutto' che ora sembrava decisamente una melagrana) e fisso' gli
studenti. Vide che alcuni dei primini non avevano ancora fatto nulla e li
rassicuro' con un sorriso: "Non vi preoccupate, aspettero' che abbiate
finito prima di dirvi l'incantesimo. "

Nei minuti successivi, tutti gli studenti lavorarono (o tentarono di
lavorare) la terracotta magica, e Gabe rispiego' alcune volte i concetti
base a chi non era sicuro di aver capito.
Quando tutti ebbero finito (anche se con risultati diversi e gradi di
perfezione che andavano da oggetti cosi' perfetti da sembrare reali a
oggetti che solo con un grande sforzo di fantasia si poteva chiamarli
calamai) MagaGabe torno' alla cattedra afferrando la bacchetta dalla manica.
"Terza fase bricomagica. L'incantesimo, " disse. "O meglio, gli incantesimi,
perche' oggi sono due. Uno per il calamaio, uno per la base." Avvicino' la
punta della bacchetta alla 'corteccia' e disse ad alta voce: "Te Tua Nox
Divide".
La base del calamaio tremo' appena e poi rimase immobile.
"Con questo incantesimo si rende infrangibile ilfagru e quindi la base del
calamaio, che non dovrebbe mai poter essere rovesciato.. ." Gabe si volto'
verso la classe con un sorrisetto. "Non mi e' mai riuscito bene, ma non ho
mai saputo se dipende da me o dall'incantesimo che e' sbagliato... Insomma,
non prendetelo per
buono al cento per cento!"
Molti in classe risero divertiti.
"Quello per il calamaio pero' funziona benissimo, e da anni io non ho
bisogno di ricompare l'inchiostro, quindi fate attenzione.. ." Gabe punto'
la bacchetta sulla 'melagrana' e disse: "Umquam Repleo".

"Ma... non c'e' inchiostro!" protesto' qualcuno dalla prima fila di banchi,
vedendo che nel calamaio di Gabe non era comparso alcun liquido.
MagaGabe si volto' di nuovo verso gli studenti, riponendo la bacchetta. "Ho
detto che serve a non 'ricomprare' l'inchiostro, ma la prima volta ce lo
dovete mettere!"
Gli studenti cominciarono a provare gli incantesimi sui rispettivi calamai...

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Prima lezione di MagaGabe!
E mi sembra giusto aver iniziato con una delle cose indispensabili a un
mago: un calamaio dove intingere la penna per scrivere sulle pergamene. :-)
Compiti? Cerrrrto!
E non solo uno... bensi' due (o quasi)!

Il primo, piu' semplice, e' quello di descrivere il calamaio che il vostro
personaggio crea.

Il secondo e' riservato a quelli che... avranno voglia di fare davvero del
bricolage nei prossimi mesi (usando magari del semplice DAS al posto della
terracotta): realizzare il calamaio! E poi mettere una foto su Yahoo (o
mandarmela in privato se non potete accedere al gruppo) con voi che tenete
in mano la vostra opera!

La scadenza del compito e' l'11 gennaio prossimo.
Pubblicato da Casa Tassorosso alle 05:42 | 0 commenti  
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